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Enomuseo (Tollo)

L’Enomuseo, il primo in Abruzzo nel suo genere, è una tappa significativa per la storia di Tollo, un paese che è stato in grado nel tempo di mantenere la sua vocazione agricola. Concepito con l'idea di tutelare la memoria della tradizione contadina locale e della viticoltura del territorio, è un luogo che racconta del rapporto tra vino, territorio e la sua gente. L’Enomuseo è conservazione e conoscenza, salvaguardia delle radici umane, sociali, storiche del paese. Alla funzione ‘evocativa’ dei saperi della tradizione si aggiunge quella sociale, in quanto si propone una funzione di conservazione del passato ma che guarda anche al futuro e si propone di illustrare il mondo del vino attraverso la cultura, l’arte, la musica, la letteratura, la poesia e l’alta formazione.

Rievocazione Storica Battaglia
Turchi e Cristiani

Questa rappresentazione ricorda due avvenimenti storici: la incursione dei saraceni avvenuta nel 30 luglio 1566, sotto il comando del rinnegato ungaro Pialy Bassà, e la battaglia navale di Lepanto (golfo del mar Jonio fra la Livadia e la Morea) nella quale la flotta turcavenne completamente distrutta dalla cristiana comandata da D. Giovanni d'Austria, e proprio nel 7 settembre 1571.Fra le feste ecclesiastiche, si aggiunse quella in onore della Madonna del Rosario, istituiita da Pio V, perchè, proprio nell'ora della vittoria, egli stava recitando il rosario. Allorchè gli venne comunicata l'aspettata grande notizia egli ripetette un versetto del Vangelo di S. Matteo che dice: fuit homo missus a Deo cui nomen erat Joannes, volendo alludere a D. Giovanni d'Austria comandante della flotta cristiana. E fu lo stesso pontefice che aggiunse alle Litanie il Refugium Christianorum in onore della Vergine Santissima. la Madonna del Rosario, in questo o quel paese della nostra provincia, è appellata eziandio la Madonna della Vittoria, perricordare con una nota gloriosa, la celebre disfatta della flotta turca.

CICLOPEDONALE DEI TRABOCCHI: LA VIA VERDE ADRIATICA CHE RACCONTA L’ABRUZZO

Salita sempre più alla ribalta delle cronache straniere, l’Abruzzo è una regione che sempre di più è in grado di affascinare e raccontare, e di attrarre un nuovo tipo di turismo, mirato alla lentezza e alle esperienze autentiche e genuine.
Vedrà la luce entro il 2019 la Via Verde, la ciclovia che percorre uno dei tratti di costa più suggestivi del Mediterraneo, a pochi metri dal mare, immersi nella natura della Costa dei Trabocchi. Un'infrastruttura dedicata alla mobilità sostenibile, a ciclisti e camminatori che, nei suoi 42 chilometri, offre loro testimonianze storiche e riserve naturali, ma anche la ricettività di hotel, campeggi, bed&breakfast e degli affascinanti ristoranti sui trabocchi.
Sono già percorribili (e già frequentati da diversi visitatori nonostante la stagione avversa) circa 3 km di pista ed il cantiere si sta muovendo spedito alla volta di San Vito Chietino. Per accedere a questo primo tratto realizzato è sufficiente recarsi in prossimità della stazione di Ortona.

La costa dei Trabocchi

Un trabocco (o trabucco) è una struttura in legno, posizionata in mare, a pochi metri di distanza dalla riva, utilizzata per pescare: è costituita da una piattaforma, sulla quale spesso viene montata una copertura, e dalla quale partono dei lunghi pali, usati proprio per sostenere la rete (detta appunto trabocchetto).

I primi trabocchi si incontrano poco fuori Ortona, lungo la strada statale 16, che costeggia il mare: la prima impressione è stata quella di vedere degli enormi granchi di legno!

Parco nazionale della Maiella

Un Parco tutto di montagna, la Montagna Madre d’Abruzzo nella parte più impervia e selvaggia dell'Appennino Centrale, la Montagna “Sacra”, perché pervasa da una sacralità monumentale che da sempre ispira profonda religiosità e per questo tanto cara al Papa Celestino V e agli eremiti.

Il Parco del Lupo, dell'Orso, dei vasti pianori d'alta quota e dei canyons selvaggi e imponenti, ma anche il Parco degli Eremi, delle Abbazie, delle capanne in pietra a secco, dei meravigliosi centri storici dei Comuni che ne fanno parte.

Un Parco che vi aspetta con tutto il calore, la gentilezza e l'ospitalità proprie dell'Abruzzo forte e gentile.

Guardiagrele

A Guardiagrele si lavora di fino, si cesella, si ricama: questa è la patria, infatti, di Nicola da Guardiagrele, scultore e orafo sublime, uno dei più grandi artisti del Quattrocento italiano. Questa abilità inventiva è rimasta tesoro del borgo, ne è l’anima visibile, perché i suoi concittadini sono ancora gli artigiani più bravi d’Abruzzo, e i più strenui difensori dei “mestieri di una volta”, il cui centro di resistenza è organizzato proprio a Guardiagrele intorno alla mostra dell’artigianato artistico della Maiella, la “montagna madre” dell’Abruzzo. Su un muro roccioso, poco distante dal centro storico di Guardiagrele, è scolpita la frase: “La Maiella Madre che vi guarda e vi benedice in eterno”. In effetti, è così: questo imponente massiccio, oltre ad essere oggi uno splendido parco dove praticare la wilderness, la vita selvaggia, sprigiona un arcano valore materno e magico-sacrale che affonda le sue radici nel mito. Era un tempo il regno della dea Maia, venerata dalle genti italiche. Arrivata qui dalla Frigia, Maia perse il figlio e morì di disperazione trasformandosi nella Maiella nel cui profilo pare ancora di intravedere i dolci lineamenti di una donna.

Le Gole di Fara San Martino

In provincia di Chieti c'è un luogo speciale che devi visitare assolutamente. È uno dei posti più belli del Parco Nazionale della Majella, un vero e proprio canyon che si raggiunge dal borgo di Fara San Martino.

Le Gole di Fara San Martino sono uno dei posti più belli da scoprire nel vostro viaggio alla scoperta dell'Abruzzo. La strettissima gola di 14 chilometri, dalle pareti a picco, vi condurrà fino sulla vetta del monte Amaro nel cuore della Majella. Nelle Gole potrete anche far visita ai resti del Monastero di San Martino a Valle.
Azienda agricola Patricelli Daniela
Via Piana Mozzone, 40
66010 Tollo (CH)
+39 349 537 9051
P.IVA 02606790695
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